Acqua: la tariffa dell’acquedotto “aumenta di circa il 50%! E la chiamano agevolazione”!

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Acqua sempre più cara

“Con una delibera del 28 dicembre scorso il Consiglio Direttivo dell’AURI ha approvato la nuova articolazione tariffaria per l’anno 2018 e 2019, in applicazione del TICSI (TESTO INTEGRATO CORRISPETTIVI SERVIZI IDRICI) introdotto dalla Delibera ARERA 655 del 28/09/2017 con lo scopo di creare un quadro unico del sistema tariffario nazionale.

Per le utenze gestite da Umbra Acque spa ha tutto ciò ha comportato l’introduzione della fascia agevolata per le utenze domestiche residenziali pari a 30 mc all’anno per ogni persona facente capo all’utenza. Per esempio se l’utenza serve un nucleo di 5 persone la fascia tariffaria agevolata sarà di 150 mc all’anno e, questa, sembrerebbe finalmente una buona notizia, ma…..

Quello che sembrerebbe finalmente l’applicazione di un principio di equità, l’applicazione della tariffa del SII rapportata al numero delle persone riferibili alla stessa utenza, si traduce nei fatti nell’aumento di circa il 50% rispetto alla tariffa base del 2017 (€ 1,8569 nel 2018 contro 1,2066 della 1° fascia del 2017).

Allo stesso tempo nella nuova classificazione la tariffa relativa alla 3° eccedenza di consumo, oltre i 360 mc annui costa all’utenza circa il 35% in meno rispetto al 2017 (€ 3,02 nel 2018 contro € 4,78, per consumi maggiori di 240 mc, nel 2017).

Questa è chiaramente l’applicazione di una logica commerciale finalizzata ad incassare di più sui primi consumi per grandi volumi nelle utenze domestiche che cercano di salvaguardare la risorsa risparmiando il consumo di acqua.

L’altra novità che ci preme sottolineare è l’introduzione della categoria “uso pubblico non disalimentabile” alla quale sono ricondotte le utenze di ospedali e servizi sanitari, scuole, vigili del fuoco, caserme e tutti gli altri uffici pubblici necessari allo svolgimento de servizi essenziali alla collettività. Per queste utenze viene applicata la stessa tariffa per l’uso industriale, commerciale e artigianale, cioè delle imprese che producono profitti.

Ancora una volta sono stati favorite le speculazioni delle multinazionali (suez/acea all’interno di Umbra Acque) piuttosto che il diritto umano fondamentale all’accesso all’acqua.

Un piccolo consiglio per alleviare un poco quest’ultima stangata di tariffe alle utenze con nuclei di persone maggiori di 3 è quello di comunicare all’Umbria Acque spa il numero dei componenti che fanno capo all’utenza in modo da avere la tariffa cosiddetta “agevolata” applicata ad una fascia più ampia.

L’unica soluzione a questo sistema resta quella di liberare l’acqua dal privato e dalla logica privatistica dei profitti!”

Comitato Umbro Acqua Pubblica

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