Addio al Club di Subbuteo in Umbria

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Le ragioni della chiusura dell’A.C.S Perugia, la storica squadra che ha vinto tutto

di Maurizio Vignaroli

Agli appassionati del Subbuteo, lo storico calcio da tavolo, che in Italia spopola fin dagli ’70, ha stupito la recente notizia della chiusura dell’A.C.S Perugia la squadra che, sorta nel 1973, in 50 anni ha vinto praticamente tutto.
A colloquio con il presidente Stefano De Francesco abbiamo cercato di conoscere i reali motivi di questa sorprendente decisione.
Con la sua abituale precisione, ampiamente apprezzata anche nella sua trasmissione TV “4 Amici al Var”, puntualizza che: “E’ stata una storia di oltre 50 anni e se nel dilettantismo una storia dura più di mezzo secolo è chiaro che deve avere sempre qualcuno che spinge per andare avanti. Nell’ultimo periodo si era creata, viste anche le mie condizioni di salute non perfette, una qualche difficoltà a continuare con il nucleo storico. Onde evitare una fine magari non bella, abbiamo preferito chiudere direttamente noi quando ancora lo si poteva fare dando onore alla storia del club”.

    La squadra

Alla domanda se magari nella decisione non abbia contribuito, una differenziazione generazionale tra il Subbuteo classico e il nuovo Calcio da Tavolo (CDT), De Francesco la esclude seccamente “le diverse discipline – sottolinea – sono seguite in maniera molto attenta dalla federazione (FISCT) che dà spazio e dignità ad entrambe. Molti club, come il nostro, giocano in entrambe le categorie. Del resto sono differenti sia le regole che i materiali”.
In effetti nel CDT sono molto pubblicizzate le squdre Zeugo, quelle con la base piatta che aiutano nel pallonetto rispetto alla tradizionali basculanti più pesanti e più adatte al gioco d’effetto.
De Francesco ritiene che: “in realtà all’interno del circuito federale nessuno gioca con le basi Zeugo, può essere un buon prodotto per chi vuole iniziare con un costo contenuto ma nel momento in cui poi decide di giocare nel circuito, trova dei materiali sicuramente più performanti”.
Tornando al Club…”Si è sciolto proprio definitivamente o c’è possibilità che si ricostituirà in futuro?
“No” – esclude a priori – “abbiamo deciso di chiudere definitivamente, perchè è una storia che riguarda rapporti anche personali, amicizie… bambini che sono diventati ragazzi poi uomini, pure di una certa età, è una storia che non riguarda solo una disciplina ma persone che ci hanno passato la vita e che hanno oltretutto ottenuto grandissimi risultati, siamo tuttora la squadra che ha vinto più titoli nel Calcio Tavolo, che ha vinto più titoli nel Subbuteo Tradizionale, la squdra che ha vinto più coppe Italia nel Calcio da Tavolo e nel Subbuteo Tradizionale siamo lunica squadra italiana ad aver vinto lo Scudetto in tutte le discipline a squadre partendo dai campionati Primavera Under 15 e poi under 19 per poi arrivare agli Scudetti Assoluti, siamo la squadra che ha avuto giocatori convocati in tutte le categorie della Nazionale compreso anche il settore femminile. Credo che questi record possano essere abbasanza per capire la storia del Club. In realtà, ci siamo resi conto – aggiunge con un filo di malinconia – che la storia si stava chiudendo e l’abbiamo voluta chiudere in maniera dignitosa e non per necessità”.
Un’ultima domanda: ho notato che oggi si spinge molto sul Calcio da Tavolo, più accessibile ai neofiti e un po’ meno sul Subbuteo Tradizionale, ciò potrebbe essere dovuto anche alla volontà di chi produce i materiali dedicati a questa nuova disciplina?
“Intanto non cè un solo produttore” – dichiara il Presidente” ma ce ne sono tanti… in realtà mentre il Subbuteo Tradizionale vede la presenza di giocatori… con un’età maggiore rispetto a quelli del Calcio da Tavolo, quest’ultimo rende i giocatori subito partecipi anche alla Nazionale visto che all’estero si gioca prevalentemente a Calcio da Tavolo, quindi le nuove generazioni si dedicano soprattutto a quest’ultimo. Io ringrazio tutti, – conclude – è stata un’esperienza bellissima che sono contento di avere fatto, senza cancellare neppure un giorno”.
E noi?… Rimarremo orfani di una bellissima realtà umbra sperando che il testimone venga raccolto da un nuovo club capace di esprimersi agli stessi livelli.

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Nato a Perugia, laureato in Filosofia, dal 1992 al 2002 ha collaborato con l'edizione umbra de La Nazione. Iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti nel 1993 sceglie di condividere opinioni libere ed indipendenti e nel 2003 fonda con Armando Vignaroli il periodico Free Press - Libera Stampa. Direttore responsabile di Free Press - Libera Stampa, curatore di perugiafreepress.com e occasionecasa.com. Dal 2014 fa parte dello studio giornalistico Consulpress.