Tabacco, “lavorare tutti assieme, con maggiori professionalità”

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Oriano Gioglio

PERUGIA – Luci e ombre per il mondo tabacchicolo. All’assemblea annuale dei soci di Unitab (Unione dei tabacchicoltori), che si è svolta a Verona lunedì 20 giugno, si è ragionato della situazione attuale e degli sviluppi futuri del settore ed è stato, in particolare, il presidente dell’associazione Oriano Gioglio, nella sua relazione, a tracciare un quadro dal quale emergono le difficoltà ma anche le opportunità e le necessarie azioni per permettere ai produttori di tabacco di continuare la loro attività. “Scontiamo – ha esordito Gioglio – l’instabilità e la debolezza di politiche economiche europee dettate essenzialmente da Germania e burocrati. Le continue trasformazioni strutturali della Politica agricola comune mettono in crisi molte aziende con il conseguente riversarsi sui mercati di prodotti agricoli, tra cui il tabacco, di scarsa qualità e dubbia provenienza, con garanzie nulle dal punto di vista della salute”.

“È da questo tema – ha affermato Gioglio – che possiamo ripartire. I cittadini europei manifestano, oggi più che mai, l’esigenza di consumare prodotti più legati al fattore ‘terra’ e chiedono meno chimica, più sostenibilità ambientale e attenzione a biodiversità e tracciabilità dei prodotti. Per maggiore qualità e genuinità sono disposti a pagare anche prezzi maggiori”. “Condividiamo in pieno – ha proseguito Gioglio – la nuova sensibilità dell’opinione pubblica verso la qualità ed è su di essa che dobbiamo puntare per sfidare la concorrenza di Paesi terzi che producono a costi più bassi ma che non potranno mai dare un prodotto garantito e stabilità della produzione. Il nostro ‘biglietto da visita’, che ci deve dare un valore aggiunto di mercato, dev’essere il rispetto dei disciplinari di produzione, dei processi di controllo e tracciabilità, di programmi e discipline dell’Alp (Agricultural labor practices) e dell’applicazione della social responsability. In questo senso, opportunità potrebbero essere individuate in una buona ed efficace gestione dei Programmi di sviluppo rurale (Psr) delle Regioni”.

Gioglio ha quindi affrontato la questione dei prezzi e della sostenibilità economica della produzione. “Dai nostri acquirenti – ha annunciato il presidente di Unitab – dobbiamo pretendere un aumento di almeno 50 centesimi di euro al chilogrammo. Le industrie hanno dato la loro disponibilità ad affrontare la questione ma chiedono di ottenere un concorso delle risorse disponibili nei Psr. Abbiamo avviato negoziati con la filiera che dovrebbero concludersi con la costituzione di un’interprofessione europea partecipata dai produttori di Unitab e dalla Federazione europea dei trasformatori di tabacco (Fetratab)”.

“Su questo tema – ha aggiunto Gioglio – è fondamentale anche la programmazione a lungo termine. Fortunatamente abbiamo raggiunto accordi contrattuali per i prossimi due anni con Philip Morris, Japan tobacco e Manifattura sigaro toscano ma chiediamo loro e al Mipaaf un impegno a programmare e confermare gli acquisti fino al 2020, con revisione biennale dei contratti. Il ministero dovrebbe prevedere negli accordi di programma un maggior rispetto delle regole contrattuali” (…)

Nicola Torrini