Voto rinviato in comune sul “servizio sanitario regionale” manca il numero legale

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PERUGIA – E’ stato solamente illustrato dalla proponente l’odg della Consigliera Rosetti (M5S) su: “servizio sanitario regionale – partecipazione dei cittadini e merito”. Al momento del voto, infatti, è venuto a mancare il numero legale, con conseguente rinvio della seduta.

Con l’odg la proponente intende sollecitare il ruolo del Comune in materia sanitaria per far si che metta in campo tutte le azioni necessarie affinché vengano istituiti, a tutti i livelli del Servizio Sanitario Regionale, a partire dal distretto, gli istituti di partecipazione dei cittadini, tanto in forma singola che associata, sia nel momento della programmazione che in quello della valutazione dell’adeguatezza e qualità dei servizi, che dell’utilizzo delle risorse.

La Rosetti invita anche l’amministrazione a intervenire presso la Giunta regionale affinché le nomine dei manager della sanità siano fatte sulla base di criteri meritocratici, di esperienza e professionalità e non secondo logiche spartitorie arcaiche, con una valutazione pubblica e partecipata degli obiettivi della programmazione in materia;

Secondo Rosetti, infatti, gli istituti di partecipazione contemplati dalla legislazione nazionale e regionale non sono di fatto mai stati attuati dalla Regione Umbria, né dall’AUSL Umbria 1 né dall’Azienda ospedaliera di Perugia. Di contro, vi è, invece, la necessità di individuare gli strumenti necessari a far sì che i bisogni di salute e di promozione della salute, nonché di assistenza della popolazione della nostra comunità trovino una effettiva risposta a tutti i livelli del Servizio Sanitario Regionale, a partire dalle attività del distretto, e di permettere ai cittadini di partecipare, fin dal livello distrettuale, alla individuazione delle priorità di intervento e alla verifica dei risultati raggiunti.

A suo avviso, occorre, inoltre, inserire strumenti di trasparenza nell’utilizzo delle risorse, rendendo adeguatamente tracciabili i flussi di spesa, favorendo un uso partecipato delle risorse stesse, anche al fine di consentirne un utilizzo/riparto più equo ed efficiente, senza tralasciare l’annosa problematiche delle liste d’attesa, né quella della cronica carenza di posti letto, la mancanza di strategie nell’organizzazione del lavoro e la verifica del raggiungimenti degli obiettivi dei direttori generali, alla scadenza del loro mandato.

Redazione