Umberto Palumbo: “l’Arte come imitazione del reale”

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“Trompe-l’oeil” è questo il genere di pittura che Palumbo interpreta con passione in oltre quaranta opere esposte alla galleria Artemisia di Perugia.
Attraverso una vasta gamma di effetti speciali e trucchi pittorici Palumbo, al secolo Avv. Umberto, punta all’Arte come “imitazione del reale, ovvero, far apparire come vero ciò che vero non è” e lo fa veramente bene cominciando dal “pacco regalo” copertina dell’originale catalogo e continuando in una serie di immagini dagli effetti sorprendenti e dai colori emotivamente saturi.


Questo genere di pittura – dice Umberto Palumbo – ebbe una grande stagione. Basta ricordare il confronto fra due massimi pittori greci Zeusi e Parrasio in competizione tra di loro. Il primo dipinse dei grappoli d’uva così realistici da indurre gli uccelli e beccarli; il secondo riuscì ad ingannare lo stesso Zeusi che, di fronte ad una tenda dipinta da Parrasio, volle spostarla credendo che dietro nascondesse un quadro”.
Gli oggetti quotidiani sono il Leitmotive del trompe-l’oeil. “Circondano la nostra vita, evadono dalle pareti in cui sono appesi, dai tavoli su cui poggiano, dalle nicchie che li celano, dagli armadi che li conservano per farci scoprire la sorpresa discreta della realtà”. Possono rivelare un mestiere, uno stile di vita o la personalità di chi li possiede. “Allora, – sottolinea Palumbo – mentre li osserviamo dalla spiraglio della porta, da un cassetto semiaperto o dietro la trasparenza di un vetro, il virtuosismo del pittore ci fa conoscere nella loro realtà atemporale la caducità della nostra esistenza”.
Un viaggio affascinante in cui si può incontrare un pinocchio dallo sguardo ironico appoggiato al nostalgico vecchio macinacaffè di legno o uno splendido porta fiammiferi trafitto dall’ago con filo rosso e bruciacchiato da una Nazionale senza filtro ancora fumante.
Ma il viaggio prende velocità nei riflessi del taxi giallo parcheggiato sotto le luci sfolgoranti di un quartiere americano o nel cofano filante di una fuoriserie rossa in cui si riflette un’immaginario grattacielo della periferia di New York.
Insomma lo specchio “ludico e discreto, ironico e sfrontato della testimonianza del nostro passato e del nostro presente”.
Le opere sono in mostra alla galleria Artemisia in via Alessi nel centro storico di Perugia.

Maurizio Vignaroli