di Maurizio Vignaroli
Come i grandi economisti ci insegnano la ripresa dell’inflazione potrebbe essere un segnale dell’iniziale uscita da anni di crisi economica. A ben guardare in effetti anche a Perugia si cominciano a vedere i primi segnali. In particolare nel settorre delle “acque”.
Se ad esempio, confrontiamo il prezzo di una bottiglietta di acqua minerale da 1/2 litro acquistata al bar possiamo constatare che nel giro di pochi mesi è lievitato da 80 centesimi ad 1,00 euro pieno (stessa acqua e stesso bar).
Approfondendo poi ulteriormente la ricerca notiamo, con una certa sorpresa, che per fare “plin plin” e smaltire lo stesso quantitativo di acqua la tariffa di alcuni bagni pubblici è “schizzata” a + 100% passando dai tradizionali e già cari 50 centesimi a 1 euro ad esempio nei bagni della stazione Fontivegge (per inciso ricordo che ai miei tempi i vespasiani erano gratuiti).
Dunque fatti i conti, lo stesso 1/2 litro di acqua ci costerebbe 1 euro per assumerlo e un altro euro per espellerlo?
Indubbiamente il fenomeno dal punto di vista “macroeconomico” non può che farci tirare un sospiro di sollievo, per fortuna sono ancora molti i turisti che a Perugia non possono fare a meno di utilizzare i bagni della stazione, ma per spirito di accoglienza vorrei comunque segnalare loro che, udite… udite… per la metà del prezzo, ovvero 50 centesimi, si offre lo stesso servizio e in un locale esclusivo del centro, per la precisione in via Boncambi.
Vuoi mettere la soddisfazione di farla in centro storico e addirittura a prezzo di saldo? Lo slogan nasce quasi spontaneo: “Turista a Perugia, se vuoi risparmiare… in centro, è meglio urinare”