Music Fest Perugia attrae studenti da Corea e Taiwan

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Si è concluso il ‘satellite’ asiatico che fa conoscere il festival fuori dal capoluogo umbro

Riproposta la formula dell’evento principale in cui gli allievi lavorano con grandi maestri

PERUGIA – Lontano dall’estate in città, il Music fest Perugia prosegue la sua attività attraverso ‘satellites’, eventi satellite che in giro per il mondo fanno conoscere e ripropongono il festival di musica classica diretto da Ilana Vered e Peter Hermes che mette insieme grandi maestri e giovani prodigi. In Asia, in particolare, il programma, andato in scena in Corea del Sud a Seoul e a Taiwan nella capitale Taipei, ha riscosso grande successo e sono molti gli studenti che per la prossima edizione, la dodicesima, vogliono raggiungere Perugia. 

La formula ha ripreso quella del festival principale con master class durante il giorno, in cui gli studenti fanno lezione con i maestri, e recital aperti al pubblico la sera. A Taipei i migliori allievi hanno anche avuto la possibilità di esibirsi con l’orchestra. Accanto a Ilana Vered, altri musicisti di fama internazionale partecipano al festival in veste di maestri oltre che di artisti, Sasha Starcevich come condirettore, Jerome Lowenthal, Michael Lewin, John Perry e Matti Raekallio, accompagnati, in questa occasione, dalla direttrice locale a Seoul Jinha Park e dal direttore di Taipei Chun Chie Yen. Tra i musicisti anche Marina Lomazov, Joseph Rockers, Alexey Sokolov e Polina Tonchuk.

Per i ragazzi è stata dunque, come è sempre nelle intenzioni del festival, un’importante occasione di studio e perfezionamento. Durante il ‘satellite’ asiatico, peraltro, Music fest Perugia ha offerto sei ‘scholarship’, borse di studio a studenti che arriveranno a Perugia per il festival la prossima estate. L’evento, aperto con un recital dei maestri, si è concluso con una serata di gala e premi ai migliori allievi. Questa formula si conferma come cassa di risonanza per il Music fest Perugia e biglietto da visita per fare arrivare turisti, in questo caso coreani e taiwanesi, nel capoluogo umbro.

Carla Adamo