Malattie, la “rivoluzione” del dottor Hamer

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Curva della Nuova Medicina Germanica

Svolto ad Assisi il convegno nazionale sulla Nuova Medicina Germanica: “Non è più concepibile l’idea di un corpo stupido che fa il male”.

di Matteo Bianchini

In questo articolo abbiamo cercato di indagare su di una teoria così detta hameriana, dal nome del medico tedesco G. Hamer che l’ha formulata, che pur non essendo riconosciuta come fondata dalla medicina ufficiale, da tempo è oggetto di discussioni e controversie su internet. Essendo il fenomeno persistente da anni, abbiamo cercato di capirne di più.

Nell’Isola di Cavallo, 1978: durante un litigio il principe Vittorio Emanuele di Savoia spara un colpo di fucile ed uccide un ragazzo ignaro che dorme in barca. Da questo episodio molto triste e noto potrebbe essere nata, quasi per compensazione del destino, una delle maggiori scoperte biologiche dell’era contemporanea, così come è considerata dai sostenitori di un medico tedesco. Padre del giovane è infatti il medico tedesco R. G. Hamer il quale dopo breve tempo contrarrà un cancro ai testicoli. Nasce così l’ipotesi, al centro di opinioni controverse, che tali patologie possano verificarsi come reazioni ad uno shock inaspettato acuto e drammatico, vissuto in angoscia e solitudine. Non casualità o ‘cellule impazzite’ ma precisi programmi della natura dettati dal sincronismo psiche-cervello-organo al fine di permettere la sopravvivenza durante l’emergenza.

R.G. Hamer

Hamer arriva così a formulare le 5 leggi biologiche della Nuova Medicina Germanica riguardanti la quasi totalità dei fenomeni conosciuti come ‘malattie’, dal tumore al raffreddore. L’associazione A.L.B.A (Associazione Leggi Biologiche Applicate) che conta più di 300 firmatari fra medici e terapisti ha appena tenuto ad Assisi il suo quinto convegno nazionale. Claudio Trupiano, socio fondatore e segretario, spiega: “Una legge biologica si verifica nel 100% dei casi. Le scoperte di Hamer proprio per questo sono diverse dalle altre (ufficiali o alternative) che si basano solo su ipotesi. Non è più concepibile l’idea di un corpo stupido che fa il male. Quello che avviene è il risultato di una curva a due fasi. L’organismo in salute vive in ‘normotonia’ alternando simpacotonia e vagotonia. In seguito ad uno shock inaspettato c’è una netta prevalenza della prima. Ma se riusciamo a risolvere il nostro conflitto entriamo in vagotonia fino a quando, dopo aver superato un picco epilettoide, arriviamo alla guarigione finale quasi sempre spontanea e spesso attribuita solo a farmaci o rimedi vari.” In alcuni casi la soluzione di un conflitto intenso può portare a fasi vagotoniche ed epilettoidi molto debilitanti: “Allora lì abbiamo bisogno della medicina ufficiale, di tutte le strutture a cui purtroppo non è ancora possibile accedere”.

Queste leggi accomunano uomini, animali e forse anche piante. I nomi dati ai conflitti ricordano proprio la nostra natura biologica: del profugo, del boccone, dell’acqua, del territorio, del maschio dominante, della svalutazione di sè, etc. Ad ognuno corrisponde una curva che mostra precise patologie in altrettanto precise parti del corpo: “A seconda dell’area cerebrale interessata (neoencefalo o paleoencefalo), del tipo di tessuto (ectoderma, mesoderma, etc) e del mancinismo della persona si possono verificare diverse combinazioni”. Per questo i pazienti vanno studiati caso per caso. Spesso è proprio la diagnosi ‘ufficiale’ a creare uno shock: “Un medico, capovolgendo per sbaglio una lastra, disse al paziente che aveva un tumore al polmone sinistro. In realtà era il destro ma per la paura gli venne davvero un mesotelioma anche là”. Ma in generale, prosegue Trupiano: “Bisogna togliere la paura della malattia e spiegare al paziente cosa sta avvenendo cercando quando possibile di risalire con lui allo shock che lo ha colpito. L’aspettativa di guarigione è fondamentale”.

Claudio Trupiano

Ma allora perché si muore di tumore o di leucemia? “Per cause biologiche e purtroppo, talvolta, iatrogene. Le prime sono perlopiù ictus, aneurisma, coma epatico, coma renale, infarto. Questi sono i casi di chi recidiva continuamente il conflitto o vive una fase epilettoide troppo forte. In secondo luogo non si tiene spesso conto dell’effetto nocebo, che mette la persona in un tunnel di paura, dal quale è difficile uscire. E visto che si reiterano i processi e non viene capito il vero motivo si continuano a somministrare medicine fintanto che si muore di consunzione”. Con la Nuova Medicina le percentuali di sopravvivenza sarebbero, secondo Hamer, del 98%. Le polemiche maggiori arrivano proprio da alcuni esponenti della medicina ufficiale che considerano il medico tedesco un ciarlatano attualmente latitante in Norvegia. Per altri è un innovatore vessato da istituzioni e mass media.

Le sue idee sono radicalmente rivoluzionarie come sottolinea Trupiano: “Pur essendo tossiche non esistono sostanze tumorali (fumo, amianto, etc), non esistono malattie congenite né metastasi (al massimo due o più tumori dovuti a diversi conflitti); avere la leucemia è spesso significato di riparazione ossea, non sono i cibi grassi a far venire gli infarti ma le fasi epilettoidi di determinati conflitti; raffreddore ed influenza non sono causati da virus ma costituiscono riparazioni di shock minori che colpiscono contemporaneamente gran parte della popolazione facendo pensare che si trasmettano tramite la saliva (ed infatti non si possono curare perchè non si può guarire la guarigione); i virus ed i microbi simbionti nel nostro organismo non sono nemici ma alleati che degradano il tumore nella fase di guarigione. In un mondo che ha bisogno di ‘fabbricare pazienti’, spesso indirettamente procurati dalla medicina preventiva, Hamer fa paura perchè toglie la paura.”

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Nato a Sanremo (Imperia) si è laureato in Geografia all’Università di Genova ed ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Biologiche all'Università di Perugia. Tecnico e dirigente di associazioni sportive in Liguria, è originario per via paterna di un piccolo borgo dei Monti Sibillini e risiede per gran parte dell'anno in Umbria. Collaboratore del Perugia Free Press dal 2009, si occupa di temi socio-politici con una particolare attenzione all'altro lato, quello nascosto o volutamente sottaciuto, dei fatti di cronaca non solo locale. Collabora con lo studio giornalistico Consulpress nel web content management. Ha esperienza come consulente web development e account.