I benefici di un intestino sano

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«L’intestino è come un secondo cervello che va mantenuto ben funzionante!». Questa considerazione, frutto di recenti studi neurologici, doveva però essere già nota agli antichi, tra i quali erano diffuse tecniche di ‘lavaggio intestinale’ sia nello yoga (Shank Prakshalana), sia nell’Antico Egitto, sia nelle diverse tradizioni erboristiche locali.

Apparecchiatura per idrocolonterapia

Nella modernità si è poi aggiunta a tali metodi l’idrocolonterapia, pratica ambulatoriale finora poco conosciuta (insegnata nella medicina non tradizionale ed in colonproctologia), consistente nella pulizia intestinale per via rettale. Al paziente, disteso a pancia in su, viene introdotto in modo del tutto indolore un tubo poco invasivo dal quale fuoriesce acqua tiepida che comincia a risalire il colon, accompagnata dai massaggi addominali dell’operatore. Quest’acqua ‘scrosta’ l’intestino da chili di residui fecali rimasti intrappolati talvolta anche per anni.

Infatti, soprattutto a causa dello stress, della sempre più scarsa qualità dei cibi e della velocità dei pasti, la digestione è spesso lenta ed incompleta, già a partire dalla bocca (prima digestio fit in ore!). A subire le conseguenze principali è la tappa finale del ciclo digestivo, l’intestino, che deve sbrigare un lavoro supplementare, risultando alla lunga rallentato, deformato, poco efficiente. Il materiale residuo, fermentando, può creare problemi potenzialmente gravi tramite il ristagno fecale e l’assorbimento (con conseguente immissione nel sangue) di sostanze nocive da parte delle pareti intestinali, indebolite e ‘allentate’.

In questi casi, secondo gli esperti: «La flora batterica risulta squilibrata, prevalendo in essa componenti potenzialmente dannosi che rendono le difese immunitarie attaccabili.
Spesso il soggetto è ignaro di tutto questo, accusando senza spiegarselo pesantezza, emicranie ed ansia che in realtà sono dovute a tali blocchi, che stressano l’organismo. L’acqua immessa fa ‘piazza pulita’ di tutto ciò per poi uscire da un tubo simile a quello d’entrata». L’operatore può valutare attraverso un macchinario la condizione del materiale espulso e la qualità della spinta peristaltica, la quale, dopo un ciclo di 4-5 sedute da 20-30 minuti, dovrebbe essere ripristinata, dando in certi casi al soggetto una fantastica sensazione liberatoria.

Per escludere rischi da tale pratica è bene eseguirla in strutture specializzate, evitando il ‘fai da te’ pubblicizzato su internet. L’idrocolonterapia va intesa come adiuvante nella riabilitazione delle alterazioni del transito intestinale (stipsi, disbiosi, micosi e prostatiti da trasferimento batterico per contiguità). Un centro per il trattamento di tali patologie è attivo presso L’Asl n° 2 di Perugia, nell’ambulatorio di colonproctologia di Santa Maria degli Angeli.

E’ consigliabile un incontro preliminare, perchè alcuni pazienti possono non essere idonei a questo trattamento, che è tuttavia uno dei migliori metodi di prevenzione da patologie più serie.

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Nato a Sanremo (Imperia) si è laureato in Geografia all’Università di Genova ed ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Biologiche all'Università di Perugia. Tecnico e dirigente di associazioni sportive in Liguria, è originario per via paterna di un piccolo borgo dei Monti Sibillini e risiede per gran parte dell'anno in Umbria. Collaboratore del Perugia Free Press dal 2009, si occupa di temi socio-politici con una particolare attenzione all'altro lato, quello nascosto o volutamente sottaciuto, dei fatti di cronaca non solo locale. Collabora con lo studio giornalistico Consulpress nel web content management. Ha esperienza come consulente web development e account.