Papa Francesco, più che un difensore della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, è l’oracolo vivente di quel pacifismo arcobaleno mondiale, affliggente gran parte dell’umanità, che non vive sulla propria pelle il dramma della guerra, e di ogni conseguenza da essa derivante, e che parla con insopportabile, opinabile trasporto delle sofferenze altrui. Continua caparbiamente, Francesco, a non ascoltare le richieste d’aiuto concreto da parte dei fratelli cristiani di Siria ed Iraq, oramai pressoché annientati.
Ieri, colloquiando con i giornalisti in aereo, diretto a Cracovia per la Giornata Mondiale della gioventù, non ci ha per niente rassicurati, sentenziando che anche l’ultimo massacro compiuto in Francia ai danni di un vecchio prete, mentre questi celebrava la messa, non costituisce un’ulteriore aggressione dell’islam a danno del cristianesimo e meno che mai l’episodio di una guerra di religione. Non solo. Ha rilanciato il concetto caro a tutti gli ignoranti in materia teologica (ma lui è la guida spirituale della chiesa cattolica e non un pinco pallino qualsiasi), per cui tutte le religioni sono indirizzate alla pace.
Secondo il suo ragionamento, allora, la nostra fede non conterrebbe la Verità da annunciare incessantemente a tutte le genti, e potrebbe essere equiparata a qualunque altro credo. Quindi se, invece di frequentare la chiesa locale, vi recaste in moschea, farebbe lo stesso, per Francesco. Nessun problema, insomma, tranquilli, la comunione ve la somministrerà l’imam preposto, doveste per giunta incontrare il vostro parroco pancia all’aria, con la gola squarciata e la testa staccata dal busto.
Dichiarazioni da sottoporre immediatamente alla Santa Inquisizione, qualora venisse ripristinata!
Nell’articolo : “Padre Jacques, lo spargimento del tuo sangue innocente è fonte battesimale di vita eterna per l’intera comunità cristiana”, buttato giù a caldo subito dopo la mostruosità perpetrata a Rouen, elencavo alcune delle sure del Corano e relativi versetti in cui, a dispetto delle inquietanti asserzioni papali, risaltava agevolmente tutta la violenza contenutavi.
In conseguenza del suo (in)comprensibile atteggiamento, c’è da dire che, più delle mannaie maomettane, m’atterrisce la “cecità” pontificia.
Il papa sta giocando una partita estremamente rischiosa e se il sangue scorrerà in Piazza San Pietro, anche i più stolidi fra i suoi adoratori saranno costretti a prendere visione che con i fedeli di Maometto non si può instaurare dialogo interreligioso di sorta.
E scisma sarà. se intignerà nel sostenere che cristiani ed islamici stessa cosa sono.
Francesco in volo per la Polonia, dopo gli emotivi slanci del volemmmmosebene, costi quel che costi, c’è venuto a dire, inoltre, che le guerre di religione costituiscono una fantasia, esistendo solo quelle combattute per interessi.
Mamma mia, com’è vera la sua affermazione! Ecco perchè nessuna potenza s’impegna a sconfiggere seriamente il Califfato, che sta spazzando via quei quattro gatti di cristiani ancor presenti nella regione, neanche detentori di uno straccetto di pozzo petrolifero! Contando un fico secco sul piatto della bilancia commerciale e politica, ma chissenefrega! Che crepino pure! Anima viva li rimpiangerà!
Dato che preferisco andare sempre sul concreto e non perdermi in sofismi, vi sottopongo dei brani di un’accorata intervista rilasciata a “Il Mattino” da Ignace Youssif III Younan, Patriarca cattolico dei Siri della Chiesa di Antiochia, giovedì 08 ottobre 2015, alle ore 18,54 dalla Città del Vaticano, in seguito alla decapitazione di nuovi ostaggi cristiani
nelle sue lande.
Ed ora la verità dei fatti, descritta con rara acutezza, come un consumato geopolitico, sottolinerei… Leggi di più (testo integrale)
Leandro Raggiotti
Perugia, 28 luglio 2016