Dal ministero i fondi per la nuova vita del Cinema Lilli

0
1485
Foto: https://commons.wikimedia.org

Con l’acquisizione e la riqualificazione del Turreno, che sarà oggetto del Consiglio Comunale aperto del 16 gennaio, si pone con ancora più forza la questione dell’ex-cinema Lilli. Enorme contenitore abbandonato, che fa da biglietto da visita della nostra città essendo posto in una delle principali porte d’accesso al Centro storico.
Finalmente è arrivata una soluzione: il Lilli potrà essere un esempio di rigenerazione urbana grazie ai fondi dedicati alla riqualificazione dei cinema privati in dismissione stanzianti nel DDL del Ministro Franceschini per il cinema, lo spettacolo e le arti visive.
Per raggiungere questo obiettivo è stato presentato questa mattina un ordine del giorno dei consiglieri Bori e Bistocchi per impegnare Sindaco e Giunta ad attivare tutti i canali istituzionali al fine di permettere all’ex-cinema teatro Lilli di accedere ai fondi stanziati dal DDL Franceschini per riportare a nuova vita il cinema stesso. Inoltre, di concerto con gli operatori del settore, si chiede di valutare la messa a sistema delle sale cinematografiche già aperte nel Centro Storico (Postmodernissimo, Sant’Angelo, Melies) con il recupero del Lilli per progettare una multisala diffusa nell’acropoli di Perugia.
“Il cinema Lilli rappresenta un pezzo di storia perugina visto che è stato in attività per oltre cinquanta anni, oltre che una struttura urbanisticamente rilevante – sostengono i due consiglieri del PD – le possibilità messe in campo dal DDL Franceschini devono essere colte al volo dall’amministrazione perugina, gli ingenti finanziamenti stanziati dal Ministero permetterebbero di ridare nuova vita ad un immobile, attualmente chiuso ed inutilizzato, molto importante dal punto di vista architettonico e tra i biglietti da visita della nostra città.”
“Sfruttando il DDL sarebbe possibile – proseguono Bori e Bistocchi – mettere a sistema i cinema del Centro Storico di Perugia per creare una vera e propria multisala diffusa che rappresenterebbe una delle prime esperienze di questo tipo nel nostro paese. Perugia diventerebbe un esempio positivo a livello nazionale.”

Redazione