Gli strani casi delle ‘isole amministrative’. L’antica Baronia di Monte Ruperto conferisce un titolo nobiliare a chi diventa sindaco a Città di Castello…
di Matteo Bianchini
Chi consulta le cartine geografiche della nostra zona potrebbe notare nelle Marche ed in Romagna, a poca distanza dal confine toscano, due ‘cerchietti’ che sembrerebbero delimitare territori particolari. Ed è proprio così. Si tratta di ‘isole amministrative’ ossia luoghi appartenenti ad una determinata regione seppur situati al di fuori dei suoi confini.
Il caso forse più noto a livello nazionale è Campione d’Italia, località a tutti gli effetti italiana seppur totalmente circondata dal territorio svizzero e dal lago di Lugano. Si può parlare in questo caso di ‘exclave‘ ossia un ‘territorio, di piccole dimensioni, circondato da uno stato diverso da quello al quale appartiene‘. Un caso leggermente diverso riguarda San Marino che è considerabile enclave nel territorio italiano pur non essendo exclave di altre nazioni in quanto Stato di per sè. Tornando ai casi più vicini possiamo trovare appunto Ca’ Raffaello che, seppur situata nei territori recentemente passati dalle Marche all’Emilia, appartiene alla Toscana (provincia di Arezzo, comune di Badia Tedalda) e Monte Ruperto che invece appartiene all’Umbria (comune di Città di Castello) pur trovandosi in pieno territorio marchigiano.
La storia di quest’ultima località è minuziosamente trattata in un articolo già apparso sul ‘Corriere dell’Umbria’ a firma di Daniela Querci, curatrice dell’ottimo sito 8456kmq.blogspot. Da questo articolo, intitolato ‘Le isole perdute dell’Umbria‘, apprendiamo che in epoca medievale gli abitanti di Monte Ruperto, minacciati dalle continue lotte fra comuni vicini, “si rivolsero alla potente Città di Castello e, giurando fedeltà ai tifernati, divennero una baronia del loro territorio”. Il luogo rimase ‘fisicamente’ legato alla città principale fino a quando “nel 1412, gli Ubaldini dovettero sottomettersi al dilagante potere della dinastia dei Montefeltro, signori di Urbino, cui la Chiesa avrebbe poco dopo concesso il Ducato. E fu così che Città di Castello perdette il dominio dei suoi territori più settentrionali. Solo Monte Ruperto gli rimase fedele, e pagò a caro prezzo questa dimostrazione di lealtà, rimanendo completamente isolato in territorio nemico”. Le notizie su Monte Ruperto andarono sempre più diradandosi fino ai giorni nostri in cui “l’ultimo censimento rileva un luogo disabitato”. Delle vecchie costruzioni sembrerebbero restare quindi le semplici rovine immortalate nelle foto di qualche viaggiatore. Ma non è proprio così: vi è infatti anche un’eredità di tipo culturale: “l’antico borgo medioevale ha voluto comunque lasciare una nobile traccia di sé, pregiando ancor oggi Città di Castello, nella persona del suo primo cittadino, dell’aristocratico titolo di Barone di Monte Ruperto”. Ma la trattazione di Daniela Querci non finisce qui: se Monte Ruperto è l’unico esempio extra-regionale le isole amministrative dell’Umbria contano altri sei casi meno noti di tipo provinciale o comunale.
Nel primo gruppo troviamo Poggiovalle che, seppur circondato dalla Provincia di Perugia e dal confine toscano, appartiene alla provincia di Terni (comune di Fabro). I restanti cinque casi sono invece comunali: Leoncini (comune di Umbertide), Teveraccio (Collazzone), Frattuccia (Guardea), Caio (Attigliano) e Poggio (Otricoli). Ma quali possono essere le cause di tale situazione? Forse la spiegazione principale è che “La geografia amministrativa (dell’Umbria) è storicamente piuttosto instabile, come dimostrano le ripetute variazioni dei confini esterni…. Dal 1861 ad oggi, la nostra regione ha registrato inoltre una cinquantina di variazioni nei confini interni, fra le quali vari passaggi di frazioni da una provincia o da un comune all’altro”. Un’ultima curiosità riguarda la popolazione di tali ‘isole’: Caio e Monte Ruperto come detto sono disabitate ma le altre nel complesso ammontano approssimativamente a 700 abitanti. Esiste quindi uno 0,1% circa di popolazione regionale che può definirsi letteralmente ‘straniera in casa propria’!
Note successive: Riguardo a Monte Ruperto è consultabile un bellissimo reportage del 2013 su itinerismei.blogspot.com