Scongiurare la mobilità per i 400 lavoratori della JP Industries

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Si è tenuto oggi a Roma un incontro urgente tra i parlamentari on. Giampiero Giulietti e on. Emanuele Lodolini e il viceministroallo Sviluppo economico Teresa Bellanova per discutere della situazione della JP Industries dopo l’annuncio di avviare la mobilitàcollettiva per 400 dipendenti.

I deputati – che hanno seguito la vicenda della Jp sindall’inizio, sia attraverso interrogazioni parlamentari che mediante la presentazione dell’emendamento al decreto Destinazione Italia -hanno presentato proprio in queste ore una nuova interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere che venga immediatamente ritirata la procedura di mobilità per i 400 lavoratori e che si apra una prospettiva seria di crescita e sviluppoper il territorio della Fascia appenninica umbro-marchigiana già fortemente compromesso dalla crisi economica.

Nel corso dell’incontro con il viceministro, che già domani ha convocato Istituzioni e sindacati e che nei prossimi giorni incontrerà l’imprenditore Porcarelli, è stata ribadita “l’inaccettabilità della decisione assunta dall’azienda di procedere con l’apertura della mobilità, una decisione – hanno affermato i deputati – estremamente lesiva degli interessi deilavoratori, delle prospettive di sviluppo del territorio e delle comunità umbra e marchigiana”, sottolineando quindi la necessità di ritirare urgentemente la procedura di mobilità. “L’obiettivo del Ministero – ha detto il viceministro Bellanova – sono la tutela eil sostegno del lavoro prima di tutto”.

I deputati, nell’interrogazione, hanno inoltre chiesto delucidazioni rispetto all’attuazione del piano industriale presentato al momento dell’acquisto dell’allora Antonio Merloni-Ardo o, se , al contrario, vi sia stato inadempimento della JP agli obblighi assunti all’atto di cessione/acquisto stipulatocon la procedura di AS della Merloni spa; di valutare se sussistano i presupposti eventualmente per promuovere un’azione di inadempimento nei confronti della società per il mancato rispetto degli impegni contrattualmente assunti, all’atto di sottoscrizione del contratto di cessione; di verificare se vi siano altrimenti le condizioni per promuovere un’azione di responsabilità o azioni risarcitorie laddove dagli atti della procedura si rinvengano comportamenti preordinati ad eludere la buona fede o ancor di più comportamenti diretti ad eludere le norme e gli accordi per realizzare solo interessi personali.

Sempre i deputati chiedono nell’interrogazione se siano stati rispettati i punti dell’accordo di programma; se vi sia piena corrispondenza tra gli impegni assunti dalla JP con l’accordo di programma e le azioni poste in essere a seguito dell’accordo; se il finanziamento sia avvenuto integralmente e, se una parte debba essere ancora elargita; in questo ultimo caso si richiede l’immediata sospensione del finanziamento nonché di promuovere eventuali azioni dirette ai fini della messa in mora o azioni di responsabilità e ripetizione delle somme concesse di cui all’accordo di programma; se vi sia, ed eventualmente di quale entità, una situazione debitoriadella JP nei confronti di banche, Stato e privati.

I deputati intendono infine verificare se sia definita la vertenza giudiziaria relativa all’impugnazione del contratto di cessione dopo il rinvio della Cassazione alla Corte di Appello di Ancona e quindi valutare, qualora sia ancora in corso, di intervenire in quella sede per avanzare possibili richieste, ove ancora possibili, di annullamento del contratto originario di cessione stipulato tra il ministero e la JP.