di Piero La Terza Sprovieri
Questa è la prima di una serie di puntate che riguarderanno l’utilizzo, la cura e la manutenzione di quella che è la nostra principale alleata all’aperto contro il canicolare caldo dell’estate: la piscina fuori-terra. Scrivo per tutti coloro che come me non disponendo di un giardino sufficientemente grande per ospitare una piscina interrata di maggiori dimensioni, scelgono queste vasche in pvc che tanto ci danno richiedendo un minimo impegno manutentivo. Vediamone l’avvio di stagione. Dando per scontato che la piscina è nuova o comunque è stata opportunamente lavata prima d’essere riposta per il periodo invernale, e solo e soltanto in quei casi in cui l’acqua impiegata per riempirla proviene dalla rete idrica cittadina, o è comunque potabile, per mia esperienza il consiglio è quello di evitare la clorazione shock con il dicloro e passare direttamente alla somministrazione di tricloro, ovvero il cosidetto “cloro lento”. Questo perchè con acqua potabile in una vasca pulita, la superclorazione oltre che superflua renderebbe non balneabile la vasca stessa per giorni e giorni. Inoltre, tutto quel cloro a rapida cessione non fa certo bene al liner ed alle plastiche e tubi dello skimmer. Altresì, tale tipo di clorazione si rende indispensabile per tutti gli altri casi in cui l’acqua impiegata non è batteriologicamente pura; non potabile e comunque una clorazione shock è sempre consigliabile a conclusione di stagione, così da disinfettare il liner prima di piegarlo e metterlo via. Contestualmente , ed ancor prima di somministrare il dicloro, controlleremo e, se necessario regoleremo il pH dell’acqua che dovrà ottimalmente essere tra 7.2 e 7.8 con valore ideale a pH 7.6; “in medio stat virtus”, come solevano dire i saggi classici. Una cosa mi sento fortemente di raccomandare: l’utilizzo dell’antialghe sin da subito, quando la vasca inizia a riempirsi oltre la sua metà. Erroneamente, una delle varie scuole di pensiero la reputa non necessaria quando si utilizza acqua potabile. Non ne utilizzai la prima stagione, e.. le alghe ringraziarono. Per mia esperienza ho capito che alle alghe non importa che l’acqua sia potabile o meno: loro metteranno più tempo, ma nonostante la presenza di cloro, attecchiranno comunque insinuandosi dappertutto, nei risvolti, sulle saldature del liner, sulla cartuccia della pompa e così via. La mia piscina è una Jilong Steel Frame 400x200x122 che contiene poco meno di 10 m3 d’acqua. Mi trovo molto bene con l’antialghe liquido della Gre: 200 ml ogni dieci giorni circa e le alghe si terranno ben lontane dalle nostre vasche. Una raccomandazione: con pompe con filtro a cartuccia, come la mia mai utilizzare antialghe con flocculanti poichè incompatibili con i filtri a cartuccia; lo intaserebbero in men che non si dica. I flocculanti divengono necessari in vasche di maggiori dimensioni ove vengono impiegati robotini pulitori; piscine che comunque utilizzano pompe multivia a sabbia. Bene, per ora basta così; buona visione e.. alla prossima puntata.