Tutto OK è la parola d’ordine che prefettura e questura si rimpallano in una specie di ping pong giocato sulla pelle di noi cittadini. Tutto OK, secondo i nostri super esperti, ma in zona stazione ferroviaria Fontivegge, ad esempio, a detta di tassisti, conducenti d’autobus ed esercenti vari, la paura di essere aggrediti, rapinati e malmenati da maghrebini ed africani in genere rimane elevata. Per non parlare di Via del Macello (nel nome il pronostico, dicevano i latini), dove bande di tunisini(?) sostano nel cortile o nei passaggi del palazzone al cui pianterreno si trova l’alimentari della SuperC….. Presenze inquietanti, dagli sguardi trucidi, branco di predatori in agguato. E non parliamo di giardinetti pubblici, pomposamente definiti parchi, dove fra una cacca di cane ed una siringa ti ritrovi innanzi sempre le stessa patibolari facce in attesa di clienti (tanti, troppi!).
Però, tutto OK, don’t worry, cittadino, ghe’ pens mì, ripetono come un disco rotto dai vertici istituzionali. Eh, si fa presto a dire non preoccuparti, ci pensiamo noi, perché questi clandestini dai nomi inventati e sprovvisti di documenti di sorta se ne impipano di poliziotti e carabinieri. E se dovessero essere arrestati, a meno che non abbiano sventrato qualcuno, in un batter d’occhi i tutori dell’ordine se li ritrovano per strada a sbeffeggiarli e minacciarli. Però, tutto OK, don’t worry, eccetera, un paio di p…e, signori miei, almeno secondo due anziani coniugi abitanti attualmente a Ferro di Cavallo, che per 35 anni hanno vissuto qui a Case Bruciate, quartiere perugino, praticamente a ridosso della malfamata stazione ferroviaria del capoluogo umbro.
I fatti. Martedì pomeriggio, 16 scorso, dopo la messa vespertina, A.B., lui, 77 anni il prossimo mese di ottobre, e sua moglie, A.M.P., di qualche anno più giovane, assieme ad una loro coetanea, signora S., che abita (…) a due passi della chiesa, stavano tranquillamente chiacchierando. Tornando, i due sposi, all’auto, e la signora S. a casa, sono stati avvicinati da due figuri, uno alto, magro e sdentato, ed il compare di statura media, che gli hanno chiesto informazioni stradali. Immediatamente dopo, si allontanavano, ma, in un istante, appena resisi conto che anima viva vi transitava, sono tornati al galoppo (così m’ha testimoniato la traumatizzata e contusa signora A.M.P., quando ieri pomeriggio, alle 16,30, io e mia moglie abbiamo loro recato visita presso il reparto di Ortopedia Traumatologica del S.Maria della Misericordia, a San Sisto, frazione di Perugia), come fiere scatenate sulle loro vittime, per strapparle la catena d’oro che portava al collo.
Drammatica situazione, ma anche tragicomica, perché il signor A.B., che soffre di maculopatia, e non riesce a distinguere se non le sagome delle persone, ha pensato che fossero dei conoscenti che stessero salutando sua moglie. Alle grida della poverina e della signora S., che con le stampelle cercava di colpire i delinquenti, il signor A.B. ha finalmente realizzato quanto stava accadendo e coraggiosamente ha tentato di difendere sua moglie.Ora, immaginate la scena e i protagonisti. Due sciagurate risorse “papalboldriniane” e tre attempate persone. Che bisogno ci sarebbe stato di efferata violenza per portare a compimento l’assalto? Ovviamente, nessuna.
E però le due balde speranze di un prossimo “radioso” futuro italiota, dopo essersi impossessate del monile d’oro della signora (…), furiosamente scuotendola, neanche fosse stata un sacco di stracci, hanno colpito violentemente con pugni e calci l’eroico signor A.B., scaraventandolo in mezzo alla strada. Ieri, in mattinata, è stato operato, con l’applicazione di una testa di femore nuova di zecca. Auguri infiniti, valente signor A.B., a lei, a sua moglie e alla novella Enrico Toti (per le stampelle ed il valore dimostrato sul campo di battaglia), signora S. Mentre eravamo lì nella camera dell’ospedale, sono sopraggiunti tre poliziotti (“Ancora!..”, ha sussurrato il signor A.B., evidentemente infastidito, perché già il giorno precedente lì avevano spremuti per non sapeva più quante ore!). Di fronte ad essi non mi sono potuto esimere comunque dallo sconsigliare vivamente di presentare un’ennesima, inutile denuncia. Il signor A.B. ha prontamente annuito, facendomi intuire che non ci pensava lontanamente. E mentre sua moglie si allontanava con gli agenti nella solita, frustrante perdita di tempo per i cittadini che non vedono giustizia alcuna assicurata all’orizzonte del fosco, attuale panorama italiano, retoricamente gli chiedevo se considerasse Perugia una città tranquilla come da diktat prefettizi e questurini e se fosse tutto OK. La risposta è stata laconica, quanto divertente : “Tutto OK un paio di p…e!”.
Dal Ministero dell’Interno, quotidianamente, ci piovono in testa dati rassicuranti sul fatto che il numero di reati sia in costante diminuzione. Niente di più discutibile. La verità è che i cittadini più accorti non s’espongono più. Tutto qui, e si fa proprio per dire. Per concludere. Ancor prima del “bergogliano” sdoganamento alla clandestinità, mettevo in guardia dal pericolo di un’invasione islamica. Puntualmente, venivo fatto oggetto di denigranti attacchi… Leggi di più (testo integrale)
Tratto da: https://leandro283.wordpress.com/2016/08/19/perugia-citta-sicura-un-paio-di-p-e/
Leandro Raggiotti
Perugia, 19 agosto 2016
Una denuncia dell’accaduto sarebbe comunque opportuna, anche se non porterà all’individuazione dei responsabili e comunque non è detto, almeno per non ignorare la vicenda. In questo modo l’assuefazione è sempre in agguato.