Atterriamo ora dall’omologo, (…). Giorni orsono, approfittando di un tiepido sole autunnale, se ne era uscito dall’edicola, per riscaldarsi un po’. Non l’avesse mai fatto. Un tunisino, carponi, a mo’ di Gatto Silvestro, ci si è infilato dentro e se n’è andato rubandogli 230,00 euro in banconote e tutte le monete da 2. Allorchè un fruscio l’ha fatto voltare, gli è restata perlomeno la magrissima consolazione di aver individuato una sua vecchissima conoscenza.
“Ha presentato denuncia dell’accaduto?, “No”, la laconica risposta, “ed il perché presto glielo spiego. Quattro anni fa un drogato mi sottrasse riviste e quotidiani per un importo di 200,00 euro dai contenitori lasciatemi di primo mattino dal corriere. Fu fermato poco dopo, perché si era presentato a rivenderle anche presso un collega, dove si trovava casualmente un agente fuori servizio. Iniziò il mio calvario. Fui convocato in questura e l’incartamento terminò sul tavolo di un giudice. Sono passati quattro anni e il prossimo 14 dovrò comparire ancora in tribunale e visto che il malvivente, come d’abitudine, non si presenterà, nel 2017 verrò inutilmente riconvocato per la quinta volta”. “Soluzioni, al danno economico ed alla beffa?”, insisto. “Mi sono organizzato in proprio!”. Dulcis in fundo, e si fa proprio per dire, poco prima del ritorno a casa, incontriamo una simpaticissima signora ucraina, con la quale scambio sempre volentieri due chiacchiere. Noto, però, che è turbata, infastidita. “Cos’è successo?”, le domando. Imbarazzatissima, inizia il racconto. “Scendevo da San Galigano per Via A.Fasani, quando, all’altezza dell’Hotel Perugia Giò, poco oltre la fermata dell’autobus, ho scorto tre giovani africani, subsahariani, che stavano camminando sul marciapiede. Pressoché giunta alla loro altezza, in contemporanea, si sono sbottonati i pantaloni e si sono messi ad orinare innanzi a me, sghignazzando. A quel punto, non m’è restato altro che scendere in mezzo alla strada, rischiando pure di essere investita, nella totale indifferenza dei numerosi automobilisti che vi transitavano, che non potevano non accorgersi di quanto stava avvenendo”. Allargo le braccia sconsolatamente, perché… Leggi di più (testo integrale)
Tratto da: https://leandro283.wordpress.com/2016/10/10/perugia-citta-perduta/
Leandro Raggiotti
Perugia, 10 ottobre 2016