Per Gianluigi Venditti maestro di Yoga e Danze Sacre, “Dopo l’esperienza del lock down è necessario maturare una nuova coscienza”.
Non si può negare che le restrizioni dovute alla pandemia hanno lasciato il segno. Nonostante le mascherine, il lock down e il distanziamento siano stati rimossi, gli effetti psicologici permangono: il “distanziamento morale” tra vaccinati – non vaccinati e un latente stato di depressione continua ad accompagnarci da oltre due anni. Per Gianluigi Venditti, “lo Yoga e le Danze Sacre sono, tra l’altro, dei validi strumenti per riacquistare il nostro equilibrio”.
Gianluigi, quali consigli potresti dare per una nuova coscienza che ci porti finalmente un po’ di serenità?
“Le scelte fatte contro la diffusione del virus hanno obbligato le persone a rimanere in casa con la ‘paura’ e questa non è stata una buona cosa. Ma ha portato comunque altre cose buone. Per es. essere stimolati a riflettere meglio sulla propria vita: abbiamo sempre fatto le scelte giuste? Quali sono i nostri reali desideri? Quello che facevamo “prima” era veramente necessario? Certo, quando vediamo le vetrine di un negozio con tante cose illuminate nel modo giusto, quando siamo bombardati dai messaggi accattivanti della pubblicità o ascoltiamo i “buoni consigli” di chi ci circonda… siamo tentati, se non anche condizionati, a soddisfare desideri che non si rivelano poi così essenziali per la nostra vita. Per es. consumare per il gusto di consumare, spedere cifre assurde per vestiti firmati, tuffarsi in mezzo alla folla per lo Spritz quotidiano… sono tutte cose necessarie? Nei momenti di restrizione, molti genitori hanno trovato la forza e la volontà per limitare le uscite dei propri figli allo stretto necessario ed in quei momenti hanno capito che acquistare jeans strappati e carissimi non era poi così impellente (in genere così rotti che durano pochi giorni). Il cambiamento è una questione di coscienza e di volontà. Questo vale per tutte le cose, che siano scelte di vita, rapporti con gli altri o nuove opportunità di lavoro”.
Ma anche a costo di essere scambiati per asociali?
“Gurdjieff diceva che… quando il frutto di un albero cade a terra solo uno dei semi diventa un altro albero, gli altri sono destinati a fare concime (perchè come dice il Vangelo solo il seme che muore realmente si trasforma). Sembra atroce dirlo ma il cambiamento dipende dalla motivazione di ciascuna persona”.
Sì ma non si finisce con il restare soli?
“Soli non si resterà mai per il motivo che se per es. una stella del Carro si muove, anche le atre seguono. Di conseguenza le persone si avvicineranno a te. Capiscono che hai un vero carisma, diverso da quello basato solo sull’apparenza e sull’estetica. Dipende dalla propria sensibilità. Altri continueranno la vita di sempre, ma poi non potranno lamentarsi delle scelte fatte, ciascuno si deve assumere la propria responsabilità… insomma puoi scegliere: o fai lo yoga o vai a farti lo Spritz!”
Perchè hai scelto di non avere il telefonino, il computer o l’auto?
“Per lo stesso motivo di prima. Qui non si tratta di aggiungere cose a cose ma di fare un lavoro di sottrazione e cioè eliminare tutti quegli elementi che ci impediscono di scoprire il nostro vero valore ed esaltare ciò che ci consente di raggiungerlo. Tutte le cose superflue sono esterne a noi, nel momento in cui ci venissero tolte sarebbe un problema, hai visto cosa è accaduto al momento del lock down? Le persone, abituandosi al superfluo, finiscono per diventarne dipendenti al punto di provare astinenza. Da qui i disturbi psichici che l’eventuale privazione comporta. In realtà sono solo state indotte a fare delle scelte sbagliate. Ricordiamoci che queste cose non fanno parte del nostro essere ma sono aggiunte”.
Perchè, dunque, è importante fare yoga e meditazione?
“Lo Yoga e la meditazione, accompagnate dall’esperienza di vita pratica, aiutano nel lavoro di purificazione. Fare yoga è un po’ come togliere la polvere dallo specchio, come farsi una doccia spirituale tutte le mattine. Mantenendo invece il proprio equilibrio psico-fisico, la mente torna calma aiutandoci nelle scelte che siamo chiamati a fare nella vita. Ad es. la postura del cane, quella con la testa in giù per 5 minuti, agisce sulla muscolatura del cuore rallentandone i battiti e migliorando il rilassamento sia del corpo che della mente. L’uso frequente del celluare o del computer invece causa delle interferenze a livello cerebrale modificando il nostro stato di tranquillità e benessere. Molti sostengono che sanno perfettamente controllarne l’uso e di non esserne dipendenti. In realtà però c’è chi usa il cellulare a testa bassa mentre cammina per la strada, a tavola mentre mangia ed alcuni perfino quando sono in bagno”.
Ma perchè le persone, pur avendone la possibilità, finiscono per non poterne più fare a meno?
“Qui entra in ballo l’atavica paura della morte e la ricerca di attività che in parte la fanno dimenticare. Tentiamo di riempire il vuoto dovuto a tale paura contornandoci di impegni, attività ed oggetti che in realtà non sono così necessari. Con un atto di volontà invece, per es. un giorno di digiuno e di silenzio, lo yoga consente di rientrare in contatto con se stessi, facendoci prendere coscienza di quanto tutte queste pratiche siano inutili e superflue. Purtroppo la frivolezza e gli eccessi funzionano da compensazione dello stato di vuoto, diventando un nuovo stato di normalità”.
Dove si possono fare i tuoi corsi?
“Insegno Danze Sacre al centro di Perugia in via Alfani, una traversa di via Bartolo, con lo sfondo di musica dal vivo (violino, violoncello e pianoforte) perchè la musica crea delle vibrazioni in accordo con l’armonia delle stelle. Pitagora aveva constatato che ci sono delle corrispondenze tra le qualità dei pianeti e le note musicali. Stessa cosa per lo yoga definito alfabeto degli angeli. Facendolo, noi che siamo un microcosmo, entriamo in comunione con il macrocosmo. Fondamentale è la propria motivazione, necessaria anche al superamento di ansia e depressione. Con le tecniche di respirazione dello Yoga, e ad es. la posizione dell’aratro, si può vincere un attacco di panico e si impara ad affrontarne la relativa paura. Comunque l’aspetto fondamentale rimane l’Amore. Senza amore non si va da nessuna parte. Amore-amare significa dare, quindi andare verso gli altri, aprirsi, confrontarsi e soprattutto valorizzare gli avvenimenti personali che derivano dagli inontri che facciamo ma… sempre inserendoli in un pathos esistenziale. Il valore estetico del “qui e ora” non funziona. E’ necessario valorizzare tutti e tre gli aspetti umani: quello mentale/spirituale, emozionale e istintivo. Noi siamo un tutt’uno e sarebbe un errore esaltare solo quello mentale”.
Redazione