Famiglie ed associazioni hanno affollato Piazza San Giovanni a Roma nonostante il tempo avverso e la città ‘blindata’ per altre manifestazioni
di Matteo Bianchini
Nella ‘giornata delle cinque manifestazioni’ andata in scena a Roma sabato scorso 24 febbraio ha sicuramente destato maggiore interesse il nuovo evento, organizzato questa volta a Piazza San Giovanni in Laterano, da associazioni e famiglie contrarie all’obbligo vaccinale. Nonostante le condizioni climatiche avverse e la scarsa attenzione dei media, prevalentemente interessati ad ‘altre piazze’ più divisive ed anacronistiche, le presenze sono state cospicue da ogni parte d’Italia. Non si è ripetuta numericamente l’iniziativa di Pesaro per il semplice fatto che l’evento marchigiano dello scorso 8 luglio, con le sue decine di migliaia di persone, contraddistingue un evento straordinario e probabilmente imparagonabile a qualunque altra manifestazione recente.
Va invece sottolineata l’importanza anche simbolica dell’iniziativa romana verificatasi in una giornata che segnava appunto, tra gli altri eventi, la discesa in piazza di enti apparentemente rimasti indietro di 60-80 anni ed assolutamente (e forse volutamente) incapaci di comprendere quali siano oggi i Poteri da cui difendersi e ‘resistere’, preferendo invece le più comode sfide a nemici immaginari la cui rievocazione serve comunque a mantenere il proprio status quo. E così, mentre la concentrazione pre-elettorale di giornali e tv era tutta concentrata altrove, sono state ancora una volta famiglie ed associazioni a tenere alta l’attenzione contro i veri Poteri di oggi rappresentati in questo caso da alcuni settori della scienza, dal tornaconto economico e quindi da multinazionali, banche e commistione tra interessi pubblici e privati. Il tutto nel ricordo del magistrato Ferdinando Imposimato, da sempre vicino alle battaglie per la libertà vaccinale, recentemente scomparso dopo che ancora a luglio era intervenuto con grande forza alla manifestazione di Pesaro.