La rotonda col cippo

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Foto: www.barbadillo.it

Riceviamno e pubblichiamo integralmente il comunicato Stampa del Consigliere Antonio Tracchegiani (FI) in merito alle scelte effettuate circa l’installazione della nuova rotatoria a P.te S. Giovanni:

“Quando si occupa una posizione come quella di Assessore in una città capoluogo di Regione, non per meriti elettorali, ma per nomina, si è evidentemente anche in diritto di bypassare le decisioni prese dal Consiglio Comunale.
Il braccio di ferro, che ha finito con il delegittimare il consiglio comunale (volutamente scritto in minuscolo) di Perugia, che rimane pur sempre espressione del popolo e organo composto da esponenti eletti dai cittadini, è la conferma che i consiglieri non contano nulla, né loro né le loro decisioni.
Ma, ad oggi, qual è il messaggio che traspare? Evidentemente che è tutta una farsa, con i rappresentanti dei cittadini che non hanno mai deciso veramente nulla. Questa è la conferma della decadenza politica dei rappresentanti del popolo.
Una comunità è tale quando pensieri e ideali si incontrano, si scontrano, ma si rispettano reciprocamente; sono quegli stessi ideali che fanno nobile l’arte della politica e ne determinano il linguaggio.
I simboli, anche quelli indicativi come l’antico cippo posto all’inizio di via dei Loggi, lì da un secolo prima che sorgesse la rotatoria, sono la storia e la testimonianza di un passato intriso di ideali e opinioni che non torneranno più, ma non per questo meno importanti o da dimenticare.
Voglio sottolineare che il Consiglio Comunale eletto si è espresso favorevolmente riguardo la collocazione dell’antico cippo stradale al centro della rotatoria, volendo donare a quest’ultimo una visibilità mai avuta, anche in esecuzione di quanto suggerito dal D. Leg. 42/2004 sulla valorizzazione dei beni culturali.
Quando certi amministratori adottano metodi antidemocratici e decisionisti, quando utilizzano le associazioni a proprio uso e consumo (senza rendersi conto che diventano loro strumento di queste) e quando tutto questo meccanismo è finalizzato al mero ottenimento di qualche voto in più, allora siamo di fronte alla moderna morte della democrazia. Eppure il responsabile di tutto ciò dovrebbe conoscere bene le regole del “gioco” politico, essendo stato esponente dell’illustre Democrazia Cristiana!
E ancora quando, per celebrare la storia, si decide di metterne da parte i simboli a favore di opere moderne, forse di buon gusto, ma poco adatte a tale scopo, proprio perché prive di storicità, io credo che anche un noto critico d’arte etichetterebbe gli artefici di tale scempio con un vocabolo semplice e conciso: ‘CAPRE’.”

Antonio Tracchegiani